Le restrizioni cui tutti noi siamo stati sottoposti negli anni della Pandemia sembrano oramai un lontano ricordo. Era il 2020 quando iniziarono le norme sul distanziamento sociale e sul divieto di muoversi e spostarsi liberamente.
Oggi, a distanza di 3 anni, tutto ciò ci sembra superato e finalmente, nonostante la precaria situazione economica e gli scenari di guerra che vedono coinvolte Russia ed Ucraina, la voglia di tornare a viaggiare e di muoversi alla scoperta di nuovi posti ha preso nuovamente il sopravvento.
Per certi versi e in alcuni casi, addirittura, il numero di turisti che visitano le nostre città d’arte ed apprezzano le nostre coste e le nostre montagne è tornato a superare quello del 2019, segno che il desiderio di viaggiare è riemerso prepotentemente a galla dopo anni di restrizioni.
Ma, allora, è tutto tornato semplicemente come prima della Pandemia o, in realtà, sono emersi nuovi trend e nuove esigenze in chi si sposta alla scoperta di nuovi posti, facendo emergere nuove abitudini di viaggio?
Squadrati, società specializzata in ricerche di mercato che già da diversi anni collabora con Flixbus per individuare i trend di mercato nel settore della mobilità, per il 2023 ha individuato alcune importanti nuove tendenze nei giovani viaggiatori.
La ricerca è stata condotta focalizzandosi sul bacino dei Millennials e della Generazione Z che hanno fatto emergere i nuovi bisogni e le nuove priorità a seguito dei cambiamenti sociali prodotti dalla Pandemia, con l’affermazione di nuovi valori. Quello che appare è un quadro piuttosto differente da quello al quale ci eravamo abituati: i giovani viaggiatori desiderano oggi fare un viaggio più sostenibile, intimo ed autentico, nel quale benessere, affetti personali e ambiente sono sempre più importanti.
Oggi i viaggiatori sono da considerarsi più esploratori che turisti, vogliono vivere esperienze uniche facendo viaggi che siano più sostenibili e dando priorità ad esperienze virtuose e responsabili.
Queste le parole di Andrea Incondi, managing director di Flixbus Italia: “Negli ultimi anni le persone si sono avvicinate in modo costante a forme di viaggio sempre più virtuose e responsabili, nonché legate a una dimensione più autentica ed esperienziale. Con la nostra rete capillare di mobilità collettiva, possiamo rispondere a questa esigenza rendendo possibili forme di viaggio più sostenibili, sempre più slegate dal mezzo privato e consapevoli delle specificità locali. Da qui, l’impegno a collegare mete penalizzate dalla carenza di collegamenti ferroviari e aeroportuali anche attraverso la creazione di hub di interscambio, con la possibilità di valorizzare itinerari meno noti rispetto a quelli canonici del turismo di massa e di creare un indotto per le economie locali. Non è un caso che il 40% delle fermate FlixBus in Italia si trovi in centri con meno di 20.000 abitanti”.
Il manager conclude così la sua analisi: “Riteniamo essenziale rispondere in modo puntuale alle mutate esigenze delle persone, non solo per poter garantire un servizio sempre più in linea con i loro bisogni, ma anche per poter supportare al meglio il settore turistico nella promozione del patrimonio nazionale, anche in sinergia con altre realtà. Speriamo che il lavoro portato avanti con Squadrati possa offrirsi come spunto anche per gli altri operatori”
I giovani viaggiatori oggi desiderano vivere maggiormente la comunità che visitano, entrare più in sintonia con le popolazioni locali e saperne di più sulle loro abitudini. Il 33% dei viaggiatori, infatti, vuole fare viaggi formativi per imparare a conoscere meglio città e culture. Prima della Pandemia questa percentuale era del 26%, con un incremento di ben 7 punti percentuali.
Ugualmente, si preferisce “vivere un’esperienza di arricchimento, di crescita personale”: a dirlo è oggi il 41% degli intervistati, contro il 31% del periodo pre-Covid. Emerge, quindi, un quadro nel quale i viaggiatori sono molto più propensi di prima ad aprirsi alle novità e alle nuove culture, ad immergersi nel contesto che si va a scoprire, a lasciarsi sorprendere dalle peculiarità e dalle specificità dei contesti locali. Insomma, per i giovani esploratori post-pandemici sembra finito il turismo “mordi e fuggi”.
Tra le nuove tendenze 2023 emerge il desiderio di benessere. Il cosiddetto “wellbeing” è una derivazione diretta del periodo pandemico, quando ognuno di noi ha cercato un proprio spazio ed ha cercato soprattutto di tutelarlo. Il 47% degli intervistati afferma che il benessere personale è una condizione imprescindibile in un viaggio: per ritrovarlo i viaggi devono essere di relax.
Nell’era pre-covid questa percentuale era del 36%, quindi c’è stato un fortissimo balzo in avanti della ricerca del benessere personale. Il 55% dei giovani intervistati, inoltre, dichiara che un viaggio serve per “staccare la spina” e per allontanarsi dalla routine quotidiana che procura disagi e stress.
Prima del Covid questa percentuale era solo del 40%, con un incremento di ben 15 punti percentuali.
Un’altra conseguenza della Pandemia è stata la sofferenza per la distanza dai propri cari, il fatto di non potersi incontrare con amici e parenti lontani. Durante il Covid si è sofferta questa distanza perché fino a quel momento si era sempre data per scontata la possibilità di spostarsi e di viaggiare per incontrarsi.
Oggi, ci si vuole riappropriare di questa libertà, dichiarando con il viaggio di voler valorizzare questi legami che ora non appaiono più così scontati. Per questo, adesso è cresciuto molto il desiderio di viaggiare e di condividere questa esperienza con gli affetti più stretti, per stare insieme a chi si vuole bene.
Il 34% dei Millennials e dei giovani appartenenti alla categoria Generazione Z, infatti, dichiara di voler condividere l’esperienza di viaggio con le persone più care, contro il 23% del periodo pre-Covid. A maggior ragione, il 39% afferma che il motivo del viaggio è la compagnia delle “persone care, gli amici, la famiglia”. Prima del Covid tale percentuale si attestava solo al 31%.
Un altro aspetto interessante che emerge dalla ricerca effettuata da Squadrati è il rinnovato interesse per l’ambiente e per la salvaguardia della natura e del pianeta. I viaggiatori dell’epoca post-pandemica sono più sensibili ai temi ambientali. Per questo motivo il desiderio di fare viaggi naturalistici a più stretto contatto con la natura passa al 31% (prima della pandemia si attestava al 27%).
Inoltre, sale dal 3% al 4% il numero di persone che decide di partire per svolgere attività di volontariato, per aiutare gli altri o per salvaguardare l’ambiente, a testimonianza di una crescente sensibilità nei confronti dei temi climatici e della sostenibilità.
Vesuvius Travel Around è un progetto realizzato da Mazzone Turismo S.a.s.