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I laghi più belli della Campania

Lago Miseno

I laghi della Campania contribuiscono a rendere la nostra regione una delle più ricche e attraenti per chi ama il turismo naturalistico perché le coste, i parchi e la natura rigogliosa giocano qui un ruolo fondamentale.

Gli amanti del turismo lacustre, date le diverse caratteristiche in termini di dimensioni e scenari paesaggistici dei laghi campani, avranno la possibilità di esplorare ed entrare nel cuore della regione secondo i propri gusti, spaziando dalla completa immersione nella natura ai percorsi da associare alla storia e alla cultura.

Quali sono i laghi più belli della Campania?

Vuoi conoscere i laghi della Campania? A seguire un elenco di quelli più belli da visitare per effettuare un escursione con tutta la tua famiglia.

Lago d’Averno

Situato nel comune di Pozzuoli, a ovest di Napoli e nel territorio vulcanico dei Campi Flegrei, il lago d’Averno è un lago vulcanico unico e forse uno dei più belli del nostro Paese. Infatti, è circondato da alcune importanti località turistiche, come Cuma, l’antica città romana ricca di storia e strutture monumentali, il Tempio di Apollo, i Campi Flegrei e la Grotta di Cocceio.

Il lago d’Averno, il cui nome latino è latino Lacus Avernus, si trova a 2 m sopra il livello del mare, è profondo 118 m e con una circonferenza che supera i 3 chilometri senza uno sbocco naturale. Il suo nome greco, Aornos, è stato interpretato come “senza uccelli”, dando origine alla leggenda che nessun uccello potrebbe volare attraverso di esso e vivere a causa dei suoi velenosi vapori sulfurei. Circondato da fitte foreste nell’antichità, fu rappresentato dal poeta Virgilio come l’ingresso dell’Ade (inferno).

Il generale cartaginese Annibale vi fece un pellegrinaggio nel 214 a.C. Agrippa, lo statista romano, nel 37 a.C. tagliò la foresta (ora sostituita da vigneti) e convertì il lago in un porto navale, il Portus Iulius. Questo era collegato al mare da un canale attraverso il Lago di Lucrino, e a Cuma da un tunnel lungo più 800 metri, il primo grande tunnel stradale del mondo. Il canale fu presto bloccato a causa di un graduale innalzamento della riva, ma il tunnel, ora chiamato Grotta di Cocceio (o della Pace), rimase utilizzabile fino a quando fu danneggiato durante la seconda guerra mondiale. La cosiddetta Grotta della Sibilla è un passaggio scavato nella roccia, probabilmente parte delle opere collegate al porto navale. Impressionanti rovine romane comprendono i resti di terme, templi e ville.

Lago Fusaro

Una volta che sei arrivato in questa terra solare è stai decidendo cosa vedere e cosa fare in Campania, prendi in considerazione l’idea di prenderti una pausa dai soliti itinerari turistici e dal desiderio di vedere tutto in pochi giorni e di trascorrere una giornata al Lago Fusaro.

Questo lago è situato a Bacoli ed è nato a causa di un cambiamento ambientale, proprio in seguito alla chiusura di un tratto di mare.

Il lago è uno dei luoghi più tranquilli e stupefacenti della zona ed è un piccolo paradiso perfetto che è rimasto incontaminato e non intaccato dal tempo e dal mondo moderno.

Non solo è una meta per gli amanti della natura, ma è anche un luogo che piacerà agli amanti della cultura, poiché sul lago c’è un gioiello architettonico e artistico che ha ispirato alcuni dei più famosi musicisti, poeti e artisti del mondo per creare ulteriori opere d’arte.

Questo gioiello è la Casina Vanvitelliana, o Casino Reale, una residenza di caccia che fu progettata da Luigi Vanvitelli e da suo figlio e collaboratore Carlo nel 1782 per Ferdinando IV di Borbone.

Il lago, sebbene sia grande appena un chilometro quadrato, era già il terreno di caccia e pesca preferito dal re e questo era il luogo perfetto per costruire un rifugio di caccia da usare per intrattenere gli ospiti della famiglia reale. Era anche un luogo dove la gente comune poteva a volte andare per eventi divertenti.

Eseguito in stile rococò, lo schema decorativo fu opera del noto pittore di paesaggi Jakob Philipp Hackert, e l’intera elegante struttura sembra emergere organicamente dal lago come una sorta di fiore. È qui che Mozart compose la famosa opera “La Clemenza Di Tito” e molti altri artisti e scrittori ricevettero ispirazione proprio da questo elegante edificio.

Il lago è famoso anche per molte altre ragioni. Ha origini vulcaniche e fa parte di un gruppo di crateri che formano una suggestiva corona nel Golfo di Pozzuoli. Di conseguenza, oggi nei suoi dintorni ci sono acque termali, numerose terme naturali e mofete. Grazie alla presenza di sorgenti d’acqua dolce, il lago ha prodotto per decenni ostriche di alta qualità, che venivano chiamate i “frutti degli dei”. Questi allevamenti oggi non esistono più, ma la pesca con le reti e l’allevamento delle cozze continua, per questo il lago è anche un ottimo posto per chi pratica la pesca: cozze e prodotti ittici sono qui presenti in grande quantità.

Su questo lago ci sono anche dei richiami epici, infatti si dice che Cerbero era “echeggiante del suo triplice ululato, accovacciato mostruosamente in una grotta…”, secondo l’Eneide.

Ci sono tante cose da fare e da vedere presso il lago Fusaro, ma c’è anche tanta pace, pertanto è sicuramente uno degli specchi d’acqua più affascinanti e piacevoli della Campania e dell’Italia.

Lago Miseno

Nel corso della storia è stato un importante sito dedicato alle riparazioni navali. Proprio per questo motivo, a livello ambientale, presenta alcuni problemi, ma il suo ecosistema lo rende ancora un luogo visitato e apprezzato dai turisti. Questo lago si trova nel comune di Bacoli fra Capo Miseno e Monte di Procida. E’ soprannominato il Maremorto perché ha avuto origine dalle acque dl mare che invasero il cratere di un vulcano antichissimo. Ha una circonferenza di quasi 3 chilometri e una profondità che varia da pochi centimetri a un massimo di 4 metri. L’unica cosa che lo separa dal mare è una lingua sabbiosa larga 200 metri, anche se

Nei suoi dintorni si possono fare delle belle passeggiate su un territorio completamente pianeggiante. Il lago Miseno era chiamato così in onore di un trombettiere dell’esercito troiano e anticamente era impiegato come bacino dove le navi romane venivano riparate. Nei pressi della spiaggia si trova un insediamento turistico abbastanza affollato in determinati periodi, quindi ci sono sentieri da percorrere a piedi piuttosto utilizzati: se decidete di percorrerli schiverete ciclisti, corridori, diversi pescatori e la gente del posto che viene qui per una passeggiata a metà pomeriggio. È ideale per bambini e animali e, se decidete di concedervi una pausa gustosa, il Cycas Cafe, dove inizia la passeggiata, fa la cioccolata calda più densa, più scura e più deliziosa che abbiate mai trovato, oltre a gustosi antipasti da assaggiare a qualsiasi ora del giorno. Però, se volete mangiare davvero bene, andate all’Osteria Esperia che si trova proprio sulla strada e, una volta mangiato, venite nei pressi del lago a camminare. Se tutto questo vi sembra banale, allora fate un giro del lago e poi allungatevi fino alla passeggiata Monti di Procida che potete fare al contrario, costeggiando il promontorio fino ad Acquamorta e ritorno, per una salutare boccata d’aria fresca di mare.

Lago di Lucrino

Il lago di Lucrino era un importante lago in epoca romana perché era un centro termale dell’antica Roma, arricchito dalla presenza di un ospedale che fu costruito secoli dopo da Carlo II d’Angiò. Oggi alcune strutture di questa zona sono ancora accessibili e funzionanti, come le saune chiamate “le stufe di Nerone” che si trovano ai piedi di una collina. In queste terme il vapore caldo viene convogliato attraverso dei cunicoli nelle varie stanze in cui hanno sede dei letti naturali scavati nel tufo.

Il lago di Lucrino si trova non lontano dal lago d’Averno, proprio sulla costa dei Campi Flegrei; in epoca antica aveva una superficie molto più estesa e vi era solo una lingua di terra a separarlo dal mare, inoltre le sue acque erano ricche di pesce e di molluschi e sulle pendici collinari sorgevano le ricche ville che i patrizi romani si erano fatti costruire in questo luogo di pace. Il lago era così pescoso e le sue acque così favorevoli all’allevamento delle ostriche che diversi imprenditori romani accumularono enormi ricchezze grazie alla pesca e all’allevamento dei molluschi. Anzi, probabilmente il nome Lucrino ha origine proprio dal termine “Lucrum”, cioè guadagno. Nel 37 a.c. fu costruito un canale perfettamente navigabile che collegava il lago d’Averno, il lago Lucrino e il mare. Poi, l’eruzione del vulcano Nuovo cambiò radicalmente la morfologia e il paesaggio di questi posti e gli antichi insediamenti romani furono sommersi dal mare. I continui bradisismi causarono la riduzione della superficie del lago e ancora oggi tra Baia e Pozzuoli, sotto la superficie del mare, si intravedono i resti delle strutture portuali.

Una volta arrivati al lago di Lucrino, recatevi presso l’Oasi Naturalistica di Monte Nuovo, un parco con diversi percorsi da trekking, uno dei quali permette di raggiungere la sommità del cratere del vulcano. Questo percorso, piuttosto impegnativo, è lungo poco meno di 2 chilometri ma vale la pena farlo perché dalla cima si gode di una vista mozzafiato.

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