L’ avvento della guida autonoma ha rivoluzionato il settore dei trasporti in tutto il mondo. In Scozia, un Paese noto per la sua bellezza naturale e la sua ricca storia, l‘ autobus a guida autonoma sta rapidamente diventando una realtà concreta. Questa tecnologia promettente potrebbe migliorare notevolmente l’efficienza, la sostenibilità e l’accessibilità del trasporto pubblico, portando vantaggi significativi per i cittadini scozzesi e l’ambiente.
I primi autobus a guida autonoma sono entrati in servizio il 15 Maggio ad Edimburgo, in Scozia.
I veicoli autonomi sono gestiti dalla società Stagecoach, un importante gruppo internazionale del settore dei trasporti il cui core business è costituito dalla gestione dei viaggi in treno, autobus, tram e traghetti.
Nonostante la guida del mezzo sia autonoma e quindi non necessiti del conducente, gli autobus operano con due persone a bordo. Un operatore siede al posto di guida per monitorare che effettivamente tutto funzioni correttamente e che la tecnologia a guida autonoma non dia problemi. Deve essere in grado quindi di prendere il controllo in qualsiasi momento, mentre un altro operatore aiuta i passeggeri a salire a bordo, ad acquistare i biglietti e risponde alle loro domande.
Al momento gli autobus destinati al servizio pubblico sono 5 e la società Stagecoach ha dichiarato che i cinque autobus ad un piano hanno una capacità di circa 10.000 viaggi a settimana.
I veicoli sono dotati di sensori che consentono loro di viaggiare su strade preselezionate lungo il percorso di 14 miglia ad una velocità massima di 50 miglia all’ora.
Il progetto si basa sullo sviluppo di un proprio sistema di controllo autonomo e di sensori CAVStar, che finora è stato testato percorrendo ben 1,8 milioni di chilometri. Il percorso attraverso il Forth Road Bridge si snoda dal parcheggio di Ferrytoll Park & Ride fino a Fife, attraversando il nodo ferroviario e tramviario di Edimburgh Park. Gli autobus vengono utilizzati nel traffico misto quindi, proprio come un normale mezzo di trasporto pubblico.
Un computer di bordo si occupa della guida vera e propria, mentre il secondo operatore presente a bordo ha il compito di coinvolgere i viaggiatori e mostrare loro come potrebbe evolversi nell’immediato futuro il servizio pubblico di autobus completamente a guida autonoma.
Gli autobus utilizzano il sistema di guida autonoma CAVStar di Fusion Processing, che raccoglie i dati da una serie di sensori, tra cui telecamere, LiDAR e radar, insieme all’elaborazione dell’intelligenza artificiale per garantire l’efficienza durante il viaggio in tutte le condizioni di traffico, ha dichiarato l’azienda.
La ricezione di informazioni direttamente dai sistemi semaforici consente all’autobus di pianificare la velocità da un semaforo verde all’altro. Fusion Procession ha aggiunto che la guida autonoma riduce le frenate e le accelerazioni inutili, contribuendo a diminuire l’usura di freni e pneumatici e a ridurre le emissioni di carbonio.
Il servizio AB1 è il primo percorso di autobus a guida autonoma che c’è nel Regno Unito.
Fa parte del Progetto Cavforth, gestito da Stagecoach e finanziato dal governo britannico.
Stagecoach ha collaborato con l’azienda produttrice di software per auto a guida autonoma Fusion Processing Ltd ma ci sono anche altri partner importanti nel progetto: Transport Scotland, il costruttore di autobus Alexander Dennis, la Napier University di Edinburgo, l’Università dell’Inghilterra occidentale (UWE Bristol) e i laboratori Bristol Robotics.
Gli autobus sono i modelli Alexander Dennis Enviro200AV che sono in grado di affrontare manovre complesse nel traffico, come superamento di rotatorie, stop e partenza ai semafori e marcia sulle corsie autostradali.
Il progetto assorbe per il momento 20 autisti che fanno parte del team di conducenti di Stagecoach East Scotland.
A Londra il servizio locale di trasporto pubblico non ha manifestato particolare interesse nei confronti degli autobus a guida autonoma. Il trasporto pubblico a Londra è stato al centro dell’attenzione negli ultimi 12 mesi. Ci sono stati infatti diversi scioperi per questioni salariali e per il fatto che il sindaco di Londra fosse intenzionato a riorganizzare le linee urbane ed a tagliare numerose corse.
Il sindacato Unite, che rappresenta molti degli autisti di autobus di Londra, ha dichiarato che probabilmente ci vorranno ancora molti anni prima che gli autobus a guida autonoma diventino di uso comune.
“L’autobus senza conducente che circola tra Fife ed Edimburgo richiede due membri del personale per funzionare, il doppio del personale su un autobus normale”, ha dichiarato Robert Morton, funzionario di Unite.
“Anche quando gli autobus a guida autonoma saranno ampiamente adottati, sarà necessario che a bordo ci siano sempre autisti esperti e formati. Hanno un ruolo fondamentale per la sicurezza che non può essere sostituito: i passeggeri avranno ancora bisogno di assistenza umana e gli autobus avranno ancora bisogno di qualcuno che li faccia funzionare in caso di guasto o di emergenza”.
Il sindacato ha detto che si sta comunque preparando all’impatto dell’automazione sui luoghi di lavoro, compreso il settore dei trasporti.
“Stiamo sviluppando strategie per garantire che i posti di lavoro, i salari e le condizioni siano protetti e migliorati in risposta a tecnologie dirompenti come gli autobus senza conducente”, ha aggiunto.
“Siamo ben consapevoli che i sindacati hanno un ruolo cruciale nel garantire che l’automazione non vada solo a vantaggio dei datori di lavoro a scapito dei lavoratori e dei servizi per il pubblico”.
All’inizio di quest’anno la Commissione giuridica del Regno Unito ha chiesto una revisione delle normative sui veicoli a guida autonoma, in seguito alle preoccupazioni crescenti che riguardano la sicurezza stradale.
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